
L’inattesa piega degli eventi
Baldini Castoldi Dalai, 2008, ISBN 88-6073-361-8
Fra 2005 e 2007 Brizzi ha pubblicato i suoi primi due romanzi del ciclo degli Psicoatleti, Nessuno lo saprà [15] e Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro [16], lanciando di fatto un nuovo genere letterario in un Paese che comincia timidamente ad affacciarsi sul mondo dei cammini.
Nel 2008, negli stessi mesi in cui compie il suo pellegrinaggio fra Roma e Gerusalemme, spariglia le carte con un libro di ispirazione tutta diversa, il romanzo ucronico che apre la trilogia dell’Epopea Fantastorica Italiana e che segna il suo ritorno a Baldini & Castoldi, ora Baldini Castoldi Dalai.
Anche i detrattori più accaniti, di fronte a un romanzo ambientato in un 1960 alternativo, con l’Italia ancora fascista e in possesso delle colonie africane, devono riconoscere che all’autore bolognese non manca né l’ispirazione né la capacità di creare ex novo mondi letterari.
Per diverse stagioni Brizzi affiancherà i romanzi ispirati ai cammini a quelli ucronici, completando la Trilogia fantastorica italiana con La nostra guerra [7] e Lorenzo Pellegrini e le donne [8].
Lungi da ogni nostalgia per un regime totalitario, l’autore creerà così un vero e proprio universo narrativo i cui riflessi inducono fatalmente a interrogarsi sulla natura stessa degli italiani.
L’inattesa piega degli eventi è stata ripubblicata nel 2014 da Italica edizioni, quindi nel 2018 da Theoria.
Opere collegate: [7], [8]